Tabanidi

Tabanus bovinus

Alla famiglia dei Tabanidi appartengono circa 4˙000 specie di insetti di medie o grandi dimensioni (fino a 20 mm) e dalle abitudini diurne, noti più comunemente con il nome di tafani. La loro corporatura è in genere robusta e sono dotati di occhi composti molto sviluppati (spesso iridescenti o di color verde metallico), i quali sono più grandi nei maschi che hanno, di norma, cranio oloptico.

L’apparato boccale è pungente-succhiante e sensibilmente più robusto nelle femmine, le quali, avendo nella generalità un regime dietetico ematofago, se ne servono per succhiare il sangue dei grandi vertebrati (soprattutto di Mammiferi come cavalli, muli, asini, cervi) attraverso la cute. In particolare, le mandibole – che sono atrofiche nei maschi – sono conformate a lame triangolari taglienti e le mascelle presentano un lobo esterno allungato pungente e tagliente; sia le mandibole che le mascelle hanno il compito di incidere la pelle provocando la fuoriuscita di sangue, il quale è quindi assorbito dai lobi della proboscide (che è percorsa da solchi radiali sì da costituire un apparecchio spugnoso) e convogliato entro il tubo formato dalla prefaringe e dal palato, che rimangono appoggiati al solco dorsale della proboscide. I maschi, al contrario, si nutrono soprattutto dei glucidi e dei sieri emessi dalle piaghe degli animali.
Le larve dei Tabanidi sono predatrici di altri insetti o di piccoli invertebrati (crostacei, molluschi ed anellidi) e vivono di preferenza in località umide, in vicinanza dell’acqua od immerse in essa.
I Tabanidi sono frequenti nelle aree umide e silvestri dove rivestono una particolare importanza medico-veterinaria, in quanto potenziali vettori di diverse malattie (in particolare tripanosomiasi, filariasi e carbonchio). Le femmine sono attratte soprattutto dai grandi ruminanti e dai cavalli (mai dalle pecore[1]) ma possono attaccare anche l’uomo qualora si trovi nelle vicinanze delle mandrie, specialmente in pieno sole. La loro puntura, che provoca una piccola e profonda ferita da cui esce il sangue in relativa abbondanza, è molto dolorosa e può causare gravi reazioni allergiche.

Mosca cavallina

Uno tra i membri più conosciuti della famiglia dei Tabanidi è la Mosca cavallina o, più semplicemente, Tafano (Tabanus bovinus – Linnaeus, 1758), insetto tozzo e robusto con corporatura larga e depressa (è lungo circa 25 mm) e livrea giallognola a macchie e striature color grigio scuro. Il capo grande ed ospita occhi composti assai ampi e sviluppati, di colore variabile dal verde-dorato al nero, molto ravvicinati nel maschio, più distanziati nella femmina, caratteristica questa che permette una facile distinzione dei due sessi.

L’apparato boccale della femmina è di tipo perforante-succhiante ed altamente specializzato per suggere il sangue dei mammiferi, il quale è ricco delle proteine necessarie alla produzione delle uova. L’apparato boccale, breve e robusto, consta di varie parti anatomiche predisposte per lacerare le carni della vittima ed è di fatto simile a quelle delle zanzare, sebbene nella Mosca cavallina gli stiletti (formati dalle mandibole e dalle lacinie mascellari) siano più larghi e somiglino piuttosto a delle lame, utilizzate similmente a quelle di una piccola forbice. Il labium possiede tuttavia dei labelli ben sviluppati che servono a succhiare, oltre al sangue, gli umori corporei. I maschi, che si nutrono di sostanze glucidiche (principalmente polline, nettare ed altre essenze vegetali) e dei sieri emessi dalle piaghe degli animali, hanno invece le mandibole non funzionali e perciò non sono in grado di pungere.

La femmina incolla le uova in grandi gruppi lungo una superficie verticale utilizzando una secrezione ghiandolare che le impermeabilizza e le protegge dall’essiccamento. Il supporto idoneo alla deposizione è in genere uno stelo d’erba o di arbusto collocato nei pressi di uno specchio d’acqua o di un terreno umido, e preferibilmente in zona ben illuminata. Il periodo di incubazione è di circa 5–7 giorni. Le larve, che si sviluppano negli ambienti più diversi (in suolo umido, nel fango, sul fondo dei ristagni d’acqua dolce, salmastra o salata, nella terra smossa, tra i muschi, nella sabbia, nei prati, nelle concimaie[2]) sono carnivore-predatrici e si nutrono delle uova e degli stadi larvali di altri insetti. I tafani svernano allo stadio larvale e si impupano tra la primavera e l’inizio dell’estate.
La Mosca cavallina è un abilissimo e temibile volatore che non produce alcun ronzio ed è perciò in grado di avvicinarsi senza essere percepito. È un insetto dalle abitudini diurne e si nutre in genere nelle ore centrali della giornata. I maschi presentano comportamenti territoriali, anche se non sempre rimangono stazionari nello stesso sito[3]. Solitamente le femmine iniziano la ricerca di un ospite solo a seguito dell’accoppiamento, succhiando da quest’ultimo fino a 700 mg circa di sangue.

La Scheda

Dominio: Eukaryota

Regno: Animalia

Phylum: Arthropoda

Classe: Insecta

Ordine: Diptera

Famiglia: Tabanidae

Genere: Tabanus

Specie: T. bovinus

Lunghezza: 20-25 mm

Alimentazione: ematofaga/polifaga

Sviluppo: olometabolo

Svernamento: larva

Assillo

Estro

Mosca cavallina

Tafano

Horse fly

Pale giant horse-fly

Note

  1. Masutti L., Zangheri S. (2001) «Entomologia generale e applicata». CEDAM, Padova: 728.
  2. Scirocchi A. (1988) «Guida alla disinfestazione». CESI, Roma: 133-134.
  3. Mullens B. A. (2009) «Horse Flies and Deer Flies (Tabanidae)». In «Medical and Veterinary Entomology», Academic Press, Elsevier, UK.