Culicidi

Aedes aegypti, Aedes albopictus, Culex pipiens

I Culicidi (Culicidae) sono piccoli artropodi dalla corporatura allungata, con zampe esili ed ali membranose strette e lunghe, conosciuti più comunemente con il nome di Zanzare. La famiglia comprende circa 2˙500 specie di piccole o medie dimensioni, delle quali circa 65 sono presenti in Italia: tra le più diffuse lungo la nostra penisola ricordiamo la Zanzara comune (Culex pipiens) e la Zanzara tigre (Aedes albopictus).
Poiché tali insetti sono caratterizzati da una corporatura stretta e filiforme – e quindi da un elevato rapporto tra superficie di scambio e volume del corpo – le Zanzare sono particolarmente soggette al fenomeno della disidratazione. Per questo motivo la loro attività si concentra soprattutto durante le ore notturne (Culex pipiens) o durante il giorno nelle zone ombrose ed umide non colpite direttamente dai raggi solari (come accade per la zanzara Aedes albopictus, meglio conosciuta come Zanzara tigre). Gli organi di senso dei Culicidi sono in genere molto sviluppati: le femmine, in particolare, sono in grado di individuare le potenziali prede percependone la temperatura e le secrezioni cutanee (quali, ad esempio, acido lattico, sebo e sudore), ma anche l’anidride carbonica prodotta attraverso la normale respirazione.
Nei Culicidi il dimorfismo sessuale è spesso vistoso e si evidenzia soprattutto nelle antenne, le quali sono grandi e piumate nei maschi – con il II articolo particolarmente ingrossato a causa della presenza dell’organo di Johnston, con funzione uditiva – irte solo di brevi peli nelle femmine. Come in quasi tutti i Ditteri al metatorace sono annessi un paio di alteri o bilancieri, i quali consistono di una parte squamosa basale (lo scabello) articolata sul metatorace e ricca di sensilli, di un pedicello e di un capitolo globoso terminale; all’amputazione dei bilancieri consegue difficoltà nel volo in quanto essi hanno funzione di bilanciamento in compensazione dell’assenza del secondo paio di ali.
Poiché la maggior parte dei Culicidi punge e succhia, l’apparato boccale è caratterizzato da articoli stiliformi e molto allungati: in particolare il labbro inferiore, il labbro superiore, il palato, le mandibole, i lobi mascellari esterni e la prefaringe concorrono tutti nella conformazione di una sorta di proboscide piegata a doccia ed utilizzata per perforare. Nell’atto di pungere il labbro inferiore si piega a gomito, liberando parzialmente il labbro superiore, le mandibole, gli stili mascellari e la prefaringe, che costituiscono insieme l’apparecchio pungente; la saliva iperemizzante sgorga dall’estremità della prefaringe, mentre il sangue delle vittime corre in un canalicolo tra prefaringe e palato. Per facilitare l’aspirazione del sangue, durante il pasto la zanzara inietta nella ferita una sostanza dal forte potere anticoagulante ed anestetico, la quale è causa di reazioni allergiche, provocando gonfiore, arrossamento e prurito.
Nei Culicidi sono le femmine sono ematofaghe in quanto necessitano delle proteine contenute nel sangue dei vertebrati per portare a maturazione le uova. I maschi, al contrario, sono glicifaghi e si nutrono di essenze che succhiano dai vegetali. Le uova vengono deposte non solo in acque pulite ma anche in quelle torbide (ad esempio di tombini e fognature stradali od in acque stagnanti purché non salmastre) e sono in genere ammassate in gruppi a forma zattere (composti di 250-400 elementi affiancati) o depositate singolarmente. Le larve sono provviste di sifone respiratorio e si dispongono più o meno verticali rispetto alla superficie dell’acqua. Le larve sono eucefale, con apparato boccale generalmente masticatore (zoofaghe o fitofaghe). Le pupe, anch’esse acquaiole, sono obtecte, in alcuni casi protette da bozzoli sericei o da esuvie larvali.

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