Tenebrio molitor
Con i suoi 13-20 mm di lunghezza, il Tenebrione mugnaio o Verme della farina (Tenebrio molitor – Linnaeus, 1758) rappresenta uno dei Coleotteri infestanti delle industrie alimentari di maggiori dimensioni. Diffuso in tutto il mondo, è di corporatura ovale allungata e di colore generalmente bruno scuro brillante. Le elitre presentano evidenti scanalature longitudinali (simili a quelle riscontrabili in alcuni Anobidi) mentre le antenne, mediamente lunghe, non sono clavate.
Buon volatore, il Tenebrione mugnaio è una specie lucifuga che si sposta preferibilmente all’imbrunire per raggiungere magazzini, sili, o mulini dove sono presenti le sostanze di cui si nutre (sfarinati, crusche, paste alimentari, biscotti, spezie, pane secco).
Nel corso della loro vita adulta le femmine arrivano a deporre da 80 a 550 uova (fino a 40 al giorno), sistemandole in gruppetti direttamente all’interno del substrato alimentare. Dopo 5-15 giorni di incubazione, dalle uova fuoriescono piccole larve di colore giallo e dalla caratteristica forma cilindrica con tegumenti rigidi, particolarmente apprezzate per il nutrimento di rettili e di uccelli domestici. Queste ultime, alimentandosi del pabulum ed accrescendo progressivamente di dimensione attraverso numerose mute, al termine dello sviluppo possono superare i 28 mm di lunghezza. Ad una temperatura di 28 °C la vita larvale dura dai 160 ai 180 giorni (con 8-10 mute), mentre a temperatura ambiente (20 °C) può protrarsi fino a 350 giorni (con 17-18 mute). Considerata la lunghezza del ciclo di sviluppo, la presenza di larve di Tenebrione mugnaio in magazzini, pastifici e mulini è indice di trascuratezza nelle pulizie prolungata da molto tempo[1]. Il periodo pupale ha durata variabile in funzione della temperatura, da un minimo di 8 giorni (a 27 °C) ad un massimo di 13 (a 18 °C). Lo svernamento avviene solitamente come larva ibernata. In Italia e nelle regioni temperate si presenta in genere una sola generazione all’anno.
Il Tenebrione mugnaio, pur nutrendosi di un gran numero di sostanze alimentari anche di origine animale (come carne essiccata, corna e cuoio), attacca per lo più farine, crusche e prodotti derivati dalla lavorazione dei cereali, i quali sono gravemente contaminati a causa dell’abbandono di una grande quantità di escrementi ed esuvie. Le farine attaccate, inoltre, assumono odore sgradevole di tipo fenolico e perdono le caratteristiche panificatorie. Gli insetti adulti, rifuggendo la luce, si annidano comunemente negli anfratti ai basamenti dei mulini, all’interno degli impianti di essicazione dei cereali e nei magazzini, dove sopravvivono 2-3 mesi. Tuttavia, poiché le larve Tenebrione sono in grado di nutrirsi anche di guano ed altre deiezioni, questo insetto può risultare infestante anche negli allevamenti (soprattutto pollai).